“…Centovalli è un bel nome. Unica, la valle;
le sue falde, tagliate o solcate da tante e tante vallettine.
Un bel giorno ne è nato, nel cuore del popolo poeta,
questa specie di grido lirico: Centovalli…”

Giuseppe Zoppi, da “Presento il mio Ticino”

 

 

 

Le Centovalli e le Terre di Pedemonte

Se non proprio cento, come vorrebbe il nome, le Centovalli sono comunque un reticolo di solchi vallivi nei fianchi delle montagne. Il colore dominante è il verde dei boschi, in mille sfumature e intensità.
Valle incavata e angusta, stretta tra due arcigne vette di rocce: da una parte il Gridone, dall’altra il Pizzo Ruscada che si fanno da contraltare, specchiandosi nelle reciproche severità orografiche.
Centovalli, regno della “selvaggità “, dunque. Una sorta di “wilderness”, per usare un vocabolo oggi di moda nel mondo dell’ecologia e che sta appunto a indicare vasti spazi deserti, cioè non abitati.
Ma qui lo scenario non è cosi abrupto. A ingentilirlo stanno piccoli e splendidi villaggi, incollati come nidi di rondini alla montagna, candide macchie di pietre vive e di tetti in piode.
Una gratificazione per l’occhio e per il cuore!

Teresio Valsesia in “Passo passo nelle Centovalli - “Eco di Locarno” 12.7.1986

 

 

 

Le Centovalli e le contigue Terre di Pedemonte sono ubicate nel Cantone Ticino (Svizzera).
Dal punto di vista geografico, a differenza delle altre valli ticinesi, le Centovalli sono poste longitudinalmente rispetto alla catena alpina.
A nord confinano con la Valle Onsernone, a sud con la Valle Cannobina (I), a est con Locarno e il Piano di Magadino e a ovest con la Valle Vigezzo (I) che rappresenta il suo naturale prolungamento geografico.
La valle è delimitata da due catene montuose, la catena a Nord separa la valle dall’Onsernone e in parte dalla Valle Maggia, e si estende partendo da occidente in direzione Est dalla Punta della Forcoletta (I)(m 1790), al Pizzo di Mezzodì (m 1805,8), al Pizzo Ruscada (2004 msm), per seguire la cresta a Corte Nuovo (m 1635), Pianascio (m 1642,6), Pian Segna (m 1166), Aula (m 1416), Calascio (m 1073), per scendere lungo la Val Scherpia fino al fiume Isorno (m 310) per risalire a Cresmino (m 506) e continuare su Testa (m 789), Forcola (m 464), Rovine del Castelliere (m 529), Groppo (m 300), fiume Maggia (m 230).
La catena delimitante la valle a Sud incomincia partendo sempre da Ovest e segue il seguente itinerario: Testa di Misello (m 1596), Rocce del Gridone (m 2063-2110), Bocchetta del Fornale (m 2034), Gridone o Monte Limidario (m 2188), Poncione dei Laghetti (1880), Cresta dei Lenzuoli (m 1908-1846-1643), indi Pizzo Leone (m 1659,4), Alpe di Naccio (m 1395), Corona dei Pinci (m 1295,5), Salticco (m 1177,5), seguendo poi la Val Comora o di Golino fino al fiume Melezza e da questa fino alla confluenza nel fiume Maggia m 220), in corrispondenza alla località chiamata Cà di Ladri.

Le Centovalli si compongono di tre Comuni:
- Il Capoluogo Intragna (m 339) con le frazioni di Calezzo, Corcapolo, Golino, Pila, Costa, Verdasio, Vosa, Cremaso e Rasa.
- Palagnedra (m 657) con le frazioni di Bordei, Moneto e Monadello
- Borgnone (m 713) con le frazioni di Costa s/Borgnone, Lionza e Camedo

Le Terre di Pedemonte sono pure composte da tre Comuni:
- Tegna (m 254) con la frazione di Ponte Brolla
- Verscio (m 276)
- Cavigliano (m 307)

La distanza che separa Ponte Brolla da Camedo è di circa 15 chilometri. A Camedo, in località Ponte Ribellasca, si trova il confine Italo-Svizzero.
La regione appartiene dal punto di vista giurisdizionale al Circolo della Melezza e al Distretto di Locarno.

Nello stretto fondovalle scorre il fiume Melezza, che ha le sue sorgenti sulle pendici della Pioda di Crana (2430 msm) sopra Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo (dove è curiosamente chiamato al maschile, Melezzo). Una volta sconfinato nelle Centovalli viene imbrigliato nella diga di Palagnedra (sotto l’omonimo villaggio), sbarramento artificiale costruito all’inizio degli anni ’50 nell’ambito dei grandi lavori idroelettrici nel locarnese e gestita dalle Officine idroelettriche della Maggia (OFIMA).
Una volta liberato prosegue il suo tortuoso corso fino a Intragna dove raccoglie le acque del fiume Isorno, proveniente dalla valle Onsernone, quindi attraversa le Terre di Pedemonte dove poco oltre Ponte Brolla si getta nel fiume Maggia, proveniente dall’omonima valle, e dopo pochi chilometri termina la sua corsa gettandosi nel Lago Maggiore (o Verbano) nei pressi di Locarno.

Già nel XII secolo le Centovalli erano citate Centum valles e prima del cinquecento eran definite “valle di spazzacamini”.
Due erano le mulattiere che nei secoli scorsi percorrevano la valle. Partendo da Camedo, la prima posta interamente sul fianco sinistro della valle raggiungeva Locarno via Intragna. Era questa l’antica via del mercato, utilizzata dalla popolazione dell’alta valle per raggiungere il mercato quindicinale che si teneva in Piazza Grande a Locarno. Oggi questo percorso è un apprezzato itinerario escursionistico.
La seconda invece superava il fiume Melezza subito dopo Intragna, sul ponte di Remagliasco, costeggiava il fiume sul fondovalle e risaliva poi verso Borgnone e Camedo, per proseguire oltre confine.
L'agricoltura, la pastorizia e lo sfruttamento del patrimonio boschivo costituivano per la popolazione le principali fonti di reddito, integrate, a partire dal XVI sec., dai proventi di una forte emigrazione stagionale o temporanea (soprattutto di fumisti, spazzacamini, facchini e rosticcieri, in particolare verso l'Italia), che diminuì rapidamente nella seconda metà del XIX sec.

La strada carrozzabile, che si snoda sul versante sinistro, è stata costruita in diverse tappe tra il 1846 ed il 1906, anno in cui è stata collegata alla rete viaria italiana.

La regione è percorsa dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto Locarno-Camedo-Domodossola. Nel tratto svizzero (gestito dalle Ferrovie e autolinee regionali ticinesi – FART) viene chiamata “centovallina” mentre in quello italiano (gestito dalle Società subalbina di imprese ferroviarie – SSIF) prende il nome di “vigezzina”. Realizzata a più riprese e con non pochi sacrifici a partire dal 1912 è stata inaugurata il 25 novembre 1923. Il promotore di questa grande impresa è stato il politico locarnese Francesco Balli.
Questo piccolo treno, ormai vero e proprio simbolo della regione, oltre a svolgere una efficace pubblicità di tipo turistico costituisce il collegamento più rapido tra il Ticino meridionale e la svizzera romanda.
Permette infatti di collegare le grandi linee del Gottardo e del Sempione attraversando zone suggestive di grande bellezza naturale e paesaggistica, un vero e proprio viaggio da sogno!

Dalla strada carrozzabile, all’altezza dell’abitato di Verdasio, vi sono le stazioni di partenza di due funivie. La prima (gestita dalle FART), costruita nel 1958, raggiunge l’abitato di Rasa (970 msm), escluso dalla rete stradale.
La seconda funivia (gestita dal Consorzio Trasporti Comino), costruita nel 1993, porta all’ameno Monte di Comino, un magnifico e vasto pianoro di origine glaciale situato tra 1000-1200 msm. In fondo al monte si erge la piccola chiesetta della Madonna della Segna, costruita nel 1647 e venerata da secoli dalla gente del luogo. Dietro questo magico luogo di silenzio e preghiera, sullo spartiacque con la valle Onsernone, in un ampia conca circondata dal bosco è incastonata la torbiera di Pian Segna, una delle 18 zone umide presenti sul territorio del canton Ticino inserite nella Lista delle torbiere e delle paludi d'importanza nazionale.
Il monte di Comino lo si può pure raggiungere, sempre da Verdasio, attraverso un comodo sentiero.
Il bel villaggio di Verdasio è inserito nell’Inventario dei beni culturali di importanza nazionale.

Una terza funivia (gestita anch’essa dalle FART), collega Intragna alle sue frazioni di Pila e Costa.

Tutta la regione è inoltre attraversata da una fitta ragnatela di sentieri escursionistici agibili per tutte le gambe, perfettamente mantenuti dall’Associazione Pro Centovalli e Pedemonte e dall’Ente turistico Maggiore.
Sentieri che consentono piacevoli scoperte di angoli remoti e meravigliosi o di villaggi idilliaci, dove il tempo sembra essersi fermato, come Rasa dove si arriva proprio solo in funivia, o “pedibus calcantibus”. Come una volta.
A conferma di tutto ciò è interessante leggere il commento iniziale alla Legge federale sulla pianificazione del territorio entrata in vigore nel 1980 dove accennando ai luoghi particolarmente belli della Svizzera essi vengono definiti “... di configurazione e morfologia tali da suscitare generalmente sentimenti particolarmente intensi e benefici, come, per citare alcuni esempi palmari, le Centovalli ...”
Una visita la merita sicuramente anche Bordei (frazione di Palagnedra), piccolo villaggio rinato a partire dagli anni ’70 grazie all’intraprendenza di Giorgio Zbinden che qui ha fondato la rinomata Fondazione Terra Vecchia, comunità che da anni si dedica con successo al recupero di tossicomani e di giovani con problemi esistenziali.

 

 

 

 

Inquadramento geografico:le Centovalli in Svizzera!

 

Veduta aerea delle alte Centovalli

 

Il Monte Gridone (2188 msm)

 

Il gruppo del Pizzo Ruscada (2004 msm) con il villaggio di Borgnone (al centro) e le sue frazioni: Camedo, Costa e Lionza (da sin a des)

 

Il monte di Comino (1000-1200 msm)

 

Chiesetta della Segna, sul Monte di Comino

 

Palagnedra e il suo lago

 

Affreschi del '400 nella Chiesa di Palagnedra

 

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