Mineralogia delle Centovalli
e del Pedemonte
Mineralogia delle Centovalli e del Pedemonte
Le particolari condizioni geologiche delle Centovalli e delle
Terre di Pedemonte (trattate poc’anzi) hanno precluso,
a parte qualche rara eccezione, la formazione di minerali di
grosse dimensioni.
La maggior parte dei cristalli raccolti nella regione sono infatti
di dimensioni assai ridotte, a volte visibili quasi solo al
microscopio (per la gioia dei micromounters)!
Le ricerche svolte a partire dall’inizio degli anni ’90
da chi scrive, hanno interessato prevalentemente le regioni
del Gridone e del Pizzo Ruscada, i due maggiori gruppi montuosi
della valle e appartenenti ad unità geologiche assai
differenti. Accanto ai minerali legati alle litologie ultrabasiche
(trattati più avanti nel capitolo “le materie prime
minerali della Svizzera) la valle racchiude in se una notevole
ricchezza di altre specie, tra le quali alcune estremamente
rare. I ritrovamenti effettuati in una ventina d’anni
di approfondite ricerche sul terreno hanno sinora po-tuto accertare
la presenza di una settantina di specie.
I minerali
Tra i minerali più comuni ci sono quelli appartenenti
al gruppo delle miche, in particolare le varietà muscovite
e biotite: la prima di colore grigio-argenteo e la seconda nera,
molto frequenti nelle pegmatiti della valle con delle belle
lamine di sfaldatura che possono raggiungere i 7-8 cm di diametro.
La mica flogopite, color bronzo, è inclusa nelle peridotiti
del Gridone e in un marmo affiorante a Pian del Barch (sopra
Moneto). In una pegmatite vicino a Borgnone si può osservare
molto raramente la varietà cromifera della muscovite,
la fuchsite.
Anche la pirite, un solfuro di ferro, compare abbastanza frequentemente
in masserelle dal caratteristico colore giallo lucente e più
raramente nella caratteristica forma cubica, questa però
sempre con un alterazione superficiale di goethite. Come prodotto
di alterazione della calcopirite abbiamo la malachite, quest’ultima
un carbonato di rame presente nella Val del Bo-schetto in bei
cristallini aciculari e mammellonari dal caratteristico colore
verde.
Ad Intragna e a Lionza è presente la molibdenite, un
minerale estremamente raro che si presenta con delle laminette
grigio-piombo lucente.
Il granato almandino frequente nelle pegmatiti in cristalli
icositetraedrici fino a 5 mm. color rosso vino o il granato
grossularia da incolore trasparente fino all’arancio presente
nelle litoclasi delle rodingiti.
Nelle litoclasi di un anfibolite della val di Capolo è
frequente il diopside, un silicato di calcio e magnesio trovato
in cristalli prismatici di colore variante dal verde al giallo-bruno
trasparente. Il diopside è in paragenesi con wollastonite
e psilomelano.
In alcune pegmatiti della valle si trova il berillo, silicato
di berillio e alluminio, color celeste opaco di forma esagonale
in esemplari fino a 4 cm. di lunghezza; la varietà pregiata
acquamarina di un intenso color azzurro si rinviene, ma sempre
assai raramente, nelle pegmatiti del Pedemonte.
La magnetite è un ossido di ferro di colore nero con
riflessi iridescenti che cristallizza con abito ottaedrico,
si rinviene nel cloritoscisto sopra Verscio, nella serpentinite
del Gridone ed in granuli irregolari nello gneiss del Pizzo
Ruscada, è il principale minerale di ferro e possiede
la particolarità di essere attratta dalla calamita. Da
segnalare in particolare un bellissimo cristallo di 2 mm. con
le caratteristiche striature "a gradinata" trovato
nelle vene calcitiche della serpen-tinite della val di Capolo.
Presso la parete est della Testa di Misello, nella serpentinite
si rinvengono, molto raramente, cristalli di tremolite raggiata
e di olivina a volte in splendidi granuli verde trasparente.
Dagli gneiss del Pizzo Ruscada provengono, associati a quarzo,
alcuni microscopici cristalli ottaedrici semitrasparenti di
anatasio. In un masso isolato nel bosco nelle vicinanze di Costa
s/Borgnone abbiamo un interessante paragenesi con cristalli
di quarzo ialino (fino a 5 mm.), associato a pirite cubica (sempre con
il caratteristico velo di ossidazione) e a piccolissimi cri-stalli
rossi trasparenti di rutilo, un ossido di titanio.
L'identificazione di minerali di piccole dimensioni necessita
spesso di analisi fisico-chimiche complesse (diffrazione dei
raggi X, analisi chimica con microsonda elettronica) svolte
in istituti universitari. Una recente serie di analisi effettuate
a Berna e Monaco su una serie di campioni provenienti essenzialmente
da pegmatiti ha permesso di identificare, allanite-(Ce), natrojarosite,
thomsonite-(Ca), vesuvianite aciculare associata a minuscoli
cristalli trasparenti di grossularia estremamente puri (grossularia
97%, almandino 3%), brochantite e lizardite.
Tra gli esemplari più rari trovati nelle Centovalli
spicca il corindone, un ossido di alluminio, durissimo (no.
9 della scala di Mohs) in prismi esagonali di colore grigio
a volte con riflessi bluastri, (a titolo informativo lo zaffiro
ed il rubino sono varietà pregiate di corindone)
Una citazione particolare la merita sicuramente lo zircone,
che ormai può venir considerato il minerale simbolo delle
Centovalli, trovato in cristalli eccezionali per forma, colore
e dimensioni (il cristallo maggiore misura oltre 8 centimetri
di lunghezza!) e considerati tra i più grandi trovati
finora in Europa.
Lo zircone (ZrSiO)4 è un silicato di zirconio generalmente
ricco di metalli rari fra cui il torio, l'uranio e l’ittrio.
Cristallizza nel sistema ditetragonale bipiramidale e si presenta
con un colore dal grigio-rosa al rosso-vino scuro, da trasparente
ad opaco. Le datazioni radiometriche ese-guite con il metodo
Uranio-Piombo dal Prof. Dr. Urs Schaltegger al Politecnico Federale
di Zu-rigo, hanno stabilito un’età di formazione
di circa 212 milioni di anni. Esposto alla luce ultravioletta
produce un'intensa luminescenza arancio. Anche la roccia incassante
di questi zirconi, una pegmatite nefelin-sienitica, è
decisamente insolita nelle Alpi. Le approfondite ricerche e
analisi effettuate sui due giacimenti zirconiferi delle Centovalli
hanno pure permesso l’identificazione di altri minerali
come l’idrossilapatite, l’euxenite, la monazite-(Ce),
la paragonite e la sodalite, un silicato di sodio di colore
blu, quest’ultimo primo ritrovamento in Svizzera.
Minerali sempre molto ricercati e apprezzati dai collezionisti
sono quelli radioattivi.
All’inizio degli anni ’90 in una pegmatite nei pressi
dell’Alpe Cortenuovo, sul Pizzo Ruscada, ho rinvenuto
alcuni piccoli cristalli prismatici neri le cui approfondite
analisi ai raggi X hanno stabilito trattarsi di Policrasio-(Y).
Dai filoni pegmatitici affioranti nel versante meridionale del
Pizzo Ruscada, inclusi negli ortogneiss appartenenti alla zona
di Pioda di Crana si rinvengono piccoli cristalli di Samarskite-(Y),
con formula chimica (Y0,4Fe0,4U0,2)?1.0(Nb0,9Ta0,1)?1.0O4 .
Si tratta di un ossido complesso di ittrio (Y), ferro (Fe),
uranio (U), niobio (Nb) e tantalio (Ta). L’analisi ha
pure evidenziato la presenza di tracce di titanio, manganese
e tungsteno. È questo il secondo ritrovamento in Svizzera
e la presentazione è stata pubblicata nel maggio 2006
sulla rivista “Schweizer Strahler” (scarica il
testo in formato PDF).
Un altro raro minerale, l’uraninite (UO2) principale minerale
di uranio, è stata trovato incluso nel feldspato e nel
berillo in una pegmatite nei pressi di Borgnone, dove si presenta
con cristallini microscopici neri a frattura concoide e lucentezza
picea con il caratteristico alone aran-cio dovuto alla radioattività.
Le schede di dettaglio (con foto) dei minerali delle Centovalli
e del Pedemonte le trovate nel capitolo “collezione”.
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